domenica 6 ottobre 2013

LA CRISI DELL'ECONOMIA DELL'IMPERO ROMANO

Una ricca economia urbana e monetaria: 
Dopo il decesso del principato di Augusto l'impero romano seguì due secoli e mezzo di pace. Le cause del benessere economico furono tre:
  1. la pace e la stabilità politica ;
  2. la presenza di un'efficace rete di comunicazioni ;
  3. l'unità amministrativa dell'impero.

Le origini della crisi:
L'economia romana era dunque un'economia monetaria, molto sviluppata ed efficiente. il suo centro era la città. 
Il lungo periodo di pace portò cambiamenti che divennero motivi di crisi:
  1. si ridusse drasticamente il flusso di prigionieri di guerra, quindi il numero degli schiavi ( importantissimi per l'economia);
  2. la mancanza di manodopera, la quale aveva permesso la formazione di vere e proprie industrie;
  3. Le spese dell'impero erano troppo alte e si trasformarono in un pesante carico fiscale.

A seguito di ciò la necessità di difesa militare dell'impero s'imposero su tutto e determinarono il tramonto dell'antica ricchezza e prosperità; si aumentarono così le tasse, i prodotti agricoli scarseggiavano a causa delle guerre e delle devastazioni, le costanti incursioni barbare determinarono sempre più una generale insicurezza e il crollo del commercio, ed infine, i consumi di lusso diminuirono drasticamente, causando il crollo dell artigianato.

Occidente ed Oriente:
Le difficoltà determinarono anche la rottura dell'antica unita mediterranea. L'Oriente era più ricco ed andava in contro al periodo di massimo splendore con l'imperatore Giustiniano, l'Occidente si avviava verso la rovina con una regressione demografica ed economica. 

La crisi dell'Occidente: 
i principali motivi della crisi furono l'abbandono delle città ,per colpa del disagio economico e sociale, le pestilenze,e lo spopolamento , accentuato dalle stragi, dalle epidemie e dalle carestie, accompagnate da invasioni barbariche. La moneta(d'oro) perse il suo valore a causa delle eccessive spese statali e dalla disorganizzazione commerciale, già a partire con Nerone, il quale fece diminuire il suo peso da 8 a 7 grammi. Questa grande svalutazione monetaria fu così grave che in alcuni punti dell'Impero si ritornò al baratto e l'autoconsumo. Il commercio di massa continuò solo grazie al sale. 


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