La rinascita urbana e la borghesia:
Le città che nell'alto Medioevo erano decadute, rinacquero grazie ai commerci. Vi si trasferirono i signori feudali e soprattutto i contadini. Nacque una nuova classe sociale, la borghesia, una classe intermedia fra l'aristocrazia e ceti popolari, formata da artigiani, mercanti, banchieri accomunati dall'impegno nel mondo economico attraverso l'iniziativa individuale.
Gli artigiani e le loro associazioni:
Gli artigiani di città si riunirono nelle Arti, ovvero associazioni di mestiere che esercitavano un controllo sulla qualità dei prodotti, impedivano la concorrenza illecita e potevano vietare l'apertura di una bottega a chi non faceva parte della corporazione.
La nascita delle università:
Dopo il Mille le scuole, gestite dal clero per l'istruzione degli ecclesiastici, iniziarono a essere frequentate dalla borghesia, che aveva necessità di istruirsi per gestire meglio le proprie attività economiche. In alcune città libero associazioni di studenti e insegnanti: le universitas studiorum.
giovedì 17 ottobre 2013
LA RINASCITA DEI COMMERCI
La rinascita dei commerci e delle fiere:
L'accresciuta produttività consentì di avere delle eccedenze , stimolando il commercio dei prodotti agricoli.
Gli scambi di merci si estesero a largo raggio, cosa che nel Medioevo era impensabile.
Questo allargamento del raggio di commercio necessitò la nascita di un luogo dove i popoli si incontravano per commerciare: le fiere.
Mediterraneo, Fiandre e Lega asiatica:
I commerci europei giravano soprattutto intorno a due aree: il Mediterraneo e l' Europa del Nord.
Grazie ai collegamenti creati da Bisanzio e con i porti dell'Egitto e dell'Oriente, vennero messi in circolazione prodotti orientali. Le Fiandre era una regione che corrisponde all'attuale Olanda, Belgio e parte della Francia settentrionale, era un'importante via del commercio. oltre alle Fiandre alcuni mercanti tedeschi si unirono in una lega chiamata Hansa o Lega Ansetica. Tutto questo sviluppo ed espandimento dei commerci fu dovuto al fatto che divenne più facile spostarsi. I prodotti si potevano portare per terra o per mare. Le strade erano ben mantenute. La navigazione fu agevolata grazie alla bussola, che era stata inventata in Oriente, e venne installato il timone nelle navi.
Alla ricerca di un investimento:
L'intricarsi del commercio tra le varie popolazioni favorì la ripresa della circolazione di moneta. Tuttavia c'erano delle famiglie che ne approfittavano, avevano molti soldi e guadagnavano imprestandoli e chiedendo molti interessi: questa attività era considerata illegale dalla chiesa e veniva definita come usura.
Al posto dei soldi:
Una grande innovazione fu la lettera di cambio. Essa consisteva in un documento sostitutivo del denaro liquido: in cambio di una certa somma di denaro si impegnava a pagare questa somma in un altro luogo e con un' altra moneta(giroconto). Da essa è derivata la cambiale, una promessa di pagamento, e successivamente la girata, la quale consisteva in una lettera di cambio che poteva essere appunto "girata" a qualcun'altro.
Dai cambiavalute alle banche:
Per poter cambiare le varie monete si diffuse una nuova figura , quella del cambiavalute. Egli veniva chiamato "bancherio" , perché lavorava dietro ad un banco, solitamente posto al centro del mercato: il suo lavoro consisteva nel prestare denare, ricevere denaro con interessi, finanziare spedizioni e cambiare lettere di cambio.
L'accresciuta produttività consentì di avere delle eccedenze , stimolando il commercio dei prodotti agricoli.
Gli scambi di merci si estesero a largo raggio, cosa che nel Medioevo era impensabile.
Questo allargamento del raggio di commercio necessitò la nascita di un luogo dove i popoli si incontravano per commerciare: le fiere.
Mediterraneo, Fiandre e Lega asiatica:
I commerci europei giravano soprattutto intorno a due aree: il Mediterraneo e l' Europa del Nord.
Grazie ai collegamenti creati da Bisanzio e con i porti dell'Egitto e dell'Oriente, vennero messi in circolazione prodotti orientali. Le Fiandre era una regione che corrisponde all'attuale Olanda, Belgio e parte della Francia settentrionale, era un'importante via del commercio. oltre alle Fiandre alcuni mercanti tedeschi si unirono in una lega chiamata Hansa o Lega Ansetica. Tutto questo sviluppo ed espandimento dei commerci fu dovuto al fatto che divenne più facile spostarsi. I prodotti si potevano portare per terra o per mare. Le strade erano ben mantenute. La navigazione fu agevolata grazie alla bussola, che era stata inventata in Oriente, e venne installato il timone nelle navi.
Alla ricerca di un investimento:
L'intricarsi del commercio tra le varie popolazioni favorì la ripresa della circolazione di moneta. Tuttavia c'erano delle famiglie che ne approfittavano, avevano molti soldi e guadagnavano imprestandoli e chiedendo molti interessi: questa attività era considerata illegale dalla chiesa e veniva definita come usura.
Al posto dei soldi:
Una grande innovazione fu la lettera di cambio. Essa consisteva in un documento sostitutivo del denaro liquido: in cambio di una certa somma di denaro si impegnava a pagare questa somma in un altro luogo e con un' altra moneta(giroconto). Da essa è derivata la cambiale, una promessa di pagamento, e successivamente la girata, la quale consisteva in una lettera di cambio che poteva essere appunto "girata" a qualcun'altro.
Dai cambiavalute alle banche:
Per poter cambiare le varie monete si diffuse una nuova figura , quella del cambiavalute. Egli veniva chiamato "bancherio" , perché lavorava dietro ad un banco, solitamente posto al centro del mercato: il suo lavoro consisteva nel prestare denare, ricevere denaro con interessi, finanziare spedizioni e cambiare lettere di cambio.
lunedì 7 ottobre 2013
LA RINASCITA: LO SVILUPPO AGRICOLO E DEMOGRAFICO
La rinascita dell'Occidente:
tra il XI ed il XIII secolo l'Europa conobbe una fase di ripresa economica e demografica, definita dagli storici come rinascita dell'Occidente. Avvenne una generalizzata crescita demografica che andava dall'estensione dei terreni coltivati alle cinte murate delle città. La popolazione cresceva e ciò favoriva le disponibilità economiche. La ripresa fu il prodotto di vari fattori:
Tra il X ed il XIII secolo la popolazione europea raddoppiò: si calcola che intorno all'anno mille vivevano circa 40 milioni di abitanti e che agli inizi del 1300 ce ne fossero circa 80 milioni. Sulle zone conquistate sorsero numerosi insediamenti agricoli. Vennero bonificate anche le zone paludose e gli uomini iniziarono a stanziarsi sulle montagne, prima abitate solo da monaci ed eremiti.
tra il XI ed il XIII secolo l'Europa conobbe una fase di ripresa economica e demografica, definita dagli storici come rinascita dell'Occidente. Avvenne una generalizzata crescita demografica che andava dall'estensione dei terreni coltivati alle cinte murate delle città. La popolazione cresceva e ciò favoriva le disponibilità economiche. La ripresa fu il prodotto di vari fattori:
- il clima cambiò, diventando meno freddo e meno piovoso, favorevole per l'agricoltura;
- cessarono le invasioni barbare;
- gli ingegneri inventarono nuovi strumenti agricoli( collare rigido, aratro pesante, mulini ecc.);
- nuove terre vennero dissodate e bonificate per la coltivazione.
Tra il X ed il XIII secolo la popolazione europea raddoppiò: si calcola che intorno all'anno mille vivevano circa 40 milioni di abitanti e che agli inizi del 1300 ce ne fossero circa 80 milioni. Sulle zone conquistate sorsero numerosi insediamenti agricoli. Vennero bonificate anche le zone paludose e gli uomini iniziarono a stanziarsi sulle montagne, prima abitate solo da monaci ed eremiti.
domenica 6 ottobre 2013
IL SISTEMA CURTENSE
La riorganizzazione dell'economia:
La crisi impose una riorganizzazione economica; si passò a economia locale, agraria e poco differenziata. A tutto ciò conseguirono crescenti lotte interne, con rapine di banditi e violenze dei barbari ai piccoli proprietari di terreni, i quali chiedevano aiuto ai grandi proprietari terrieri, quindi con un piccolo esercito come difesa. In cambio i piccoli proprietari si sottoponevano svolgendo lavori umili. Questo accordo si chiamava COMMENDATIO. La commendatio crebbe sempre più creando un'aumento delle grandi proprietà, laiche ed ecclesiastiche, che con il tempo divennero vere e proprie signorie dominate da un padrone, il quale esercitava funzioni sovrane sia sui coltivatori dipendenti che sugli uomini liberi che chiedevano protezione.
La curtis:
Durante l'Alto Medioevo la terra venne progressivamente divisa in possedimenti chiamati
curtes che appartenevano a un dominus (il re, la chiesa locale o un semplice signore locale). Ogni curtis era divisa in due parti :
- la pars dominicia, riservata al padrone e da lui gestita attraverso il lavoro dei suoi servi;
- la pars massaricia(massaricus-contadino), suddivisa in mansi, apprezzamenti affidati a servi o a contadini liberi. Questi, in cambio dell'utilizzo del terreno, dovevano versare parte del raccolto e pagare i tributi al signore, oltre a lavorare i terreni della pars domenica per un certo numero di giornate, le quali venivano chiamate corvèes.
LA CRISI DELL'ECONOMIA DELL'IMPERO ROMANO
Una ricca economia urbana e monetaria:
Dopo il decesso del principato di Augusto l'impero romano seguì due secoli e mezzo di pace. Le cause del benessere economico furono tre:
- la pace e la stabilità politica ;
- la presenza di un'efficace rete di comunicazioni ;
- l'unità amministrativa dell'impero.
Le origini della crisi:
L'economia romana era dunque un'economia monetaria, molto sviluppata ed efficiente. il suo centro era la città.
Il lungo periodo di pace portò cambiamenti che divennero motivi di crisi:
- si ridusse drasticamente il flusso di prigionieri di guerra, quindi il numero degli schiavi ( importantissimi per l'economia);
- la mancanza di manodopera, la quale aveva permesso la formazione di vere e proprie industrie;
- Le spese dell'impero erano troppo alte e si trasformarono in un pesante carico fiscale.
A seguito di ciò la necessità di difesa militare dell'impero s'imposero su tutto e determinarono il tramonto dell'antica ricchezza e prosperità; si aumentarono così le tasse, i prodotti agricoli scarseggiavano a causa delle guerre e delle devastazioni, le costanti incursioni barbare determinarono sempre più una generale insicurezza e il crollo del commercio, ed infine, i consumi di lusso diminuirono drasticamente, causando il crollo dell artigianato.
Occidente ed Oriente:
Le difficoltà determinarono anche la rottura dell'antica unita mediterranea. L'Oriente era più ricco ed andava in contro al periodo di massimo splendore con l'imperatore Giustiniano, l'Occidente si avviava verso la rovina con una regressione demografica ed economica.
i principali motivi della crisi furono l'abbandono delle città ,per colpa del disagio economico e sociale, le pestilenze,e lo spopolamento , accentuato dalle stragi, dalle epidemie e dalle carestie, accompagnate da invasioni barbariche. La moneta(d'oro) perse il suo valore a causa delle eccessive spese statali e dalla disorganizzazione commerciale, già a partire con Nerone, il quale fece diminuire il suo peso da 8 a 7 grammi. Questa grande svalutazione monetaria fu così grave che in alcuni punti dell'Impero si ritornò al baratto e l'autoconsumo. Il commercio di massa continuò solo grazie al sale.
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