La diminuzione della popolazione ebbe pesanti conseguenze sull'economia europea. Accanto alla crisi, però si registrarono anche fenomeni di ristrutturazione dei settori economici.
L'agricoltura:
Il vecchio sistema di conduzione delle aziende agricole andò in crisi perché:
- diminuì la richiesta di granaglie, calarono i prezzi e le colture divennero poco redditizie;
- il crollo demografico sottrasse uomini al latifondo;
- gli eserciti di passaggio danneggiavano terreni ed attrezzature.
I contadini videro peggiorare la propria condizione a causa dell'iniquità dei nuovi contratti, della conversione dei fondi in monoculture più redditizie e del fenomeno delle recinzioni. I proprietari terrieri infatti recintarono le terre che per secoli erano state a disposizione delle comunità del villaggio, privando i contadini di una determinante fonte di sostentamento.
Il commercio:
In seguito allo spopolamento il commercio diminuì, ma importanti novità riguardarono:
- i grandi commerci internazionali: vennero aperti nuovi valichi alpini, la fine dell'impero mongolo trasformò il modo di commerciare con l'Oriente, nuovi protagonisti della scena commerciale entrarono in concorrenza con i mercanti italiani;
- le tecniche commerciali e finanziarie, con la diffusione delle lettere di cambio e delle filiali locali delle società commerciali;
- l'ascesa di potentissime famiglie di mercanti-banchieri che accumularono enormi forniture con il commercio internazionale. A loro si rivolgevano i regnanti, che necessitavano di forti finanziamenti per gestire lo Stato. Si trattava di debitori poco affidabili: in alcuni casi causarono il fallimento di alcune compagnie che li avevano finanziati.
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